sabato 31 maggio 2008

••• Diario della Marcia verso il Tibet ••• Terza Parte

di

Karma C. e Tibetan Uprising

corrispondente al seguito della marcia verso il Tibet per: 

Il Blog di Piero Verni (www.olistica.tv) - Associazione Italia-Tibet

www.giotibet.com - Il Sentiero del Tibet - Laogai Foundation



Nainital, Uttarakhand, 30 Maggio 2008

Ieri, più o meno verso le 15.30, i cinque presidenti delle ong e il coordinatore della Marcia, arrestati dalla polizia indiana qualche giorno fa, sono stati trasferiti dalla stazione di polizia di Haldwani nella prigione di Roshanabad ad Hardwar. Ricordiamo che l’accusa si basa sull’articolo 151 del codice penale indiano che vieta gli assembramenti di 5 e più persone nei casi in cui si possono creare turbamenti alla quiete pubblica e si estende ad altri capitoli che determinano anche l’accusa di mettere in pericolo la vita dei 300 marciatori. Le stesse forze di polizia hanno incontrato i capi del villaggio di Banspatan, dove la marcia è attualmente accampata, per istigarli contro i marciatori che rispondono con l’accusa verso la polizia di cercare una scusa per costringerli a smobilitare. In ogni caso il coro di risposta e di rivendicazione è unanime: “Noi non combattiamo il governo indiano ma il governo cinese. E la nostra è una protesta non-violenta. Noi vogliamo andare in Tibet. Si può forse negare il permesso a dei Tibetani di tornare nella loro stessa terra?”

giovedì 29 maggio 2008

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Nainital, Uttarakhand, 29 Maggio 2008

Si fa sempre più massiccia la presenza della polizia che ha praticamente bloccato la possibilità a proseguire la Marcia la cui posizione è a 80 chilometri da Almora e a circa 200 dal confine con il Tibet. Ciò nonostante, i marciatori sono estremamente determinati a proseguire anche se gli ostacoli si fanno sempre più consistenti. Questa mattina oltre tutto, è stato bloccato anche il quarto camion di sostegno logistico, dopo gli altri tre dei giorni scorsi, e la cosa solleverà presto il problema della carenza di viveri. Intanto i leaders delle cinque ong e il coordinatore della Marcia rimangono agli arresti e sono stati trasferiti nella stazione di polizia di Haldwani nello stato dell’Uttaranchal. 


Banspatan, Uttarakhand, 27-28 Maggio 2008

Circa un migliaio di poliziotti ha bloccato gli accessi all’accampamento di Banspatan dove si trovano i marciatori e hanno intimato di tornare indietro altrimenti rischiano l’arresto. Per tutta risposta i marciatori si sono ritirati effettuando in perfetto stile gandhiano un sit-in su una spianata più secca vicino al fiume dove hanno pregato e cantato. Più o meno dopo un’ora i poliziotti si sono ritirati. La stessa scena si è ripetuta il giorno successivo.

martedì 27 maggio 2008

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Berinath, Uttarakhand, 27 Maggio 2008

I presidenti delle 5 organizzazioni non governative che guidano la Marcia verso il Tibet, Tsewang Rigzin, B. Tsering, Ngawang Woebar, Chime Youngdrung, Tenzin Choeyng e il coordinatore della marcia Lobsang Yeshi sono stati arrestati stamane verso le 9,30. Questi si erano recati a un appuntamento con il Magistrato del Distretto di Pithoragarh dello stato dell’Uttarakhand per fare ricorso e chiedere che fosse concesso il permesso di fare proseguire la marcia. I presidenti e il coordinatore sono stati arrestati a Berinath dove è situata la locale stazione di polizia, a circa 16 chilometri da dove si trova il campo della marcia. L’accusa si basa sull’articolo 151 del codice penale indiano che vieta l’assembramento di cinque o più persone che possono disturbare la quiete pubblica, per cui i poliziotti sono stati legalmente comandati a disperdere  la riunione. Dopo di che sono stati trasferiti a Pithoragarh. Inoltre i tre camion che seguono la marcia sono stati bloccati dalla polizia e nessuno dei marciatori si è finora mosso.

lunedì 26 maggio 2008

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Banspatan, Uttarakhand, 26 Maggio 2008 (ore locali 14,00)

E' arrivata la notizia che 17 marciatori sono ancora detenuti e non sono stati rilasciati; le autorità di polizia hanno liberato solo Lobsang Yeshi e Tenzin Tsundue che hanno immediatamente iniziato uno sciopero della fame e della sete per tre giorni. Ieri, con una cerimonia molto commovente, i marciatori hanno salutato i cinque sostenitori occidentali che avevano partecipato alla Marcia. I dirigenti delle 5 ONG stanno ancora negoziando per la ripresa della Marcia. Le comunicazioni telefoniche continuano ad essere molto difficili dal momento che la linea è possibile prenderla solo salendo in cima a colline piuttosto alte. Però quando riesco a trovare campo sono in grado di inviare sms al telefonino francese di PV. Non riusciamo a capire perché a quello italiano non arrivano. Io rimarrò qui fino a quando potrò. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore. Se e come la Marcia potrà riprendere. Io comunque credo che si dovrebbero coordinare gli sforzi tra le ONG tibetane e i gruppi di sostegno internazionali perché sia di nuovo garantita la presenza di occidentali e giornalisti alla Marcia. Fate circolare il più possibile le informazioni che vi mando.

domenica 25 maggio 2008

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Banspatan, Uttarakhand, 25 Maggio 2008 (ore locali 16,00)

Il governo indiano ha mandato via tutti gli occidentali dalla "Marcia Verso il Tibet" ordinando loro di lasciare l'India entro un periodo massimo di sette giorni. In pratica un ordine di espulsione, hanno infatti ricevuto una notifica scritta, "Quit India Notice" dove è detto che con un visto turistico avevano preso parte ad una marcia religiosa infrangendo così le leggi indiane. Quindi se ne sono andati tutti tranne un fotografo americano D. e un videomaker norvegese P. Questi due sono stati portati nell'ufficio per le registrazioni degli stranieri e sono stati minacciati di essere messi sulla "blacklist" ove non avessero obbedito all'ordine. Li hanno costretti a fare i bagagli davanti alla polizia e andarsene all'istante. Ieri i poliziotti erano venuti con un megafono ed avevano annunciato che i marciatori non potevano progredire nel percorso della "marcia". A nessun giornalista, nemmeno indiano, è permesso seguire i marciatori. Gli arrestati, tra cui il coordinatore Yeshi e Tsundue dovrebbero essere stati rilasciati ieri ma non sono ancora arrivati al campo. Dal governo centrale di Nuova Delhi è partito l'ordine di impedire ad ogni costo la prosecuzione della "Marcia". Chi continuerà sarà immediatamente arrestato e condannato. I dirigenti delle cinque ONG sono in riunione per stabilire il da farsi, hanno avuto notizia -da fonti interne alla polizia- che i cinesi hanno creato al confine uno speciale corpo di polizia per arrestare i marciatori ove riuscissero ad entrare. Comunque stanno continuando a negoziare con le autorità indiane il permesso di riprendere la "marcia". Io, per il momento, sono riuscita a rimanere ma non so per quanto ancora potrò. Le comunicazioni telefoniche continuano ad essere difficilissime ma adesso riesco a inviare sms sul telefono francese di P. 

Date la maggiore diffusione possibile a queste notizie.

venerdì 23 maggio 2008

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Banspatan, Uttarakhand, 23 Maggio 2008 (ore locali 16,00)

Situazione improvvisamente tesa. Ieri i marciatori erano partiti ed avevano percorso 19 chilometri giungendo nel piccolo villaggio di Banspatan. Ad un certo punto è arrivato un piccolo gruppo di poliziotti che ha iniziato a fare dei controlli. Un video giornalista norvegese che era presente ha iniziato a filmare. A questo punto i funzionari di polizia gli hanno prima intimato di smettere minacciando di confiscargli la telecamera e poi, visto che lui protestava, lo hanno fermato e condotto al commissariato del villaggio di Berinag nel distretto di Pithogar. 

Dopo alcune ore, visto che il reporter non tornava al campo, Tenzin Tsundue e Lobsang Yeshi sono andati a vedere cosa stesse succedendo. Ma neanche loro sono ritornati. Questa mattina due dirigenti delle 5 ONG sono, a loro volta, andati a controllare la situazione ma non hanno fatto ancora ritorno al campo. Non si capisce bene cosa stia succedendo. Probabilmente tutto si risolverà nelle prossime ore ma è comunque una situazione poco chiara. Fate circolare più che potete la notizia. Io, compatibilmente con gli enormi problemi di comunicazione che ho, cercherò di tenervi tempestivamente aggiornati.

giovedì 22 maggio 2008

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Banspatan, Uttarakhand, 22 Maggio 2008

I marciatori hanno lasciato Seraghat alle 8,00 dopo avere come al solito cantato gli inni tibetano e indiano. Hanno percorso 19 chilometri raggiungendo la cittadina di Banspatan con la carica giiusta e con il morale alto per avere ripreso la marcia dopo qualche giorno di stop. Fino ad ora non ci sono state interferenze da parte della polizia. Intanto si sono aggregati oggi per partecipare alla Marcia 8 nuovi marciatori provenienti da Kathmandu, Nepal.

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Sheranghat, Uttarakhand, 21 Maggio 2008 (ore locali 10,00)

Alle 10,00 di questa mattina i marciatori si sono riuniti per esssere messi al corrente circa i colloqui con la polizia e le autorità locali. E’ seguito poi un aggiornamento da parte di Tenzin Jingme di “International Campaign of Tibet” che ha fatto visita alla Marcia riguardo la situazione in Tibet. Ha parlato delle prospettive future delle proteste e ha raccontato di quelle recenti della contea di Kardze nella provincia dello Sichuan. I marciatori hanno manifestato profonda commozione e dolore per le 20 persone uccise intorno alla città di Gangolihat e nel pomeriggio effettueranno una sessione di preghiera dedicata a questi martiri. In serata sono previste proiezioni di foto e video riguardo alle proteste dentro e fuori il Tibet e sarà proiettato anche il documentario “Bringing Down a Dictator” (che racconta dell’azione non-violenta del movimento Otpor che ha portato alla caduta del governo Milosevic ndr).

mercoledì 21 maggio 2008

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Sheranghat, Uttarakhand, 20 Maggio 2008 (ore locali 20,00)

I marciatori sono ancora fermi a Seraghat e gli organizzatori continuano a dialogare con la polizia perché non frapponga ostacoli alla continuazione della 'Marcia Verso il Tibet'. La richiesta è che sia permesso di continuare almeno fino al passo Darchu-la passando per un territorio in cui non vi sono restrizioni di circolazione e non sono richiesti particolari permessi di ingresso; dopo il passo inizia una 'restricted area' dove per entrare si deve avere uno speciale permesso. Adesso dobbiamo riuscire a strappare alla polizia il consenso a partire da qui, poi  una volta arrivati a questa 'restricted area', vedremo il da farsi. Se ho ben compreso dovrebbe distare poco più di un centinaio di chilometri. Comunque l'intenzione degli organizzatori e di tutti i partecipanti alla 'Marcia' è quella di raggiungere il confine ed entrare in Tibet. Come ho già scritto ieri, costi quel che costi. Ritengo che non sarà facile. In ogni caso l'atteggiamento dei poliziotti non è ostile. Sono disponibili al dialogo e mi pare vogliano evitare in tutti i modi un'azione di forza con fermi ed arresti. Hanno però intensificato i controlli dei documenti. Io devo scendere ad Almora per telefonare e incontro diversi posti di blocco. La mia impressione è che si aspettino l'arrivo di altri marciatori (tibetani ma anche occidentali) e non gradiscano affatto l'idea. Sto cercando di trovare il modo per comunicare con qualche telefono portatile ma non sembra essere per nulla facile. Spero di trovare una soluzione al più presto anche perché fra qualche chilometro termina la strada asfaltata e la 'Marcia' dovrà inoltrarsi nelle foreste himalayane e quindi non avrò più la possibilità di trovare cabine o posti telefonici.

lunedì 19 maggio 2008

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Sheranghat, Uttarakhand, 19 Maggio 2008 (ore locali 24,00)

I marciatori sono fermi nell'area di Seraghat perché pochi chilometri più avanti c'è un ingente schieramento di polizia intenzionato a bloccare la Marcia; da diverse ore i dirigenti delle 5 ONG stanno trattando con la polizia perché consenta alla Marcia di proseguire. Io sono arrivata ieri mattina e ho trovato la gente che avevo lasciato poche settimane fa, altrettanto determinata ad andare avanti ed entrare in Tibet. Costi quel che costi. Sono in molti ad essersi lasciati dietro le spalle quel poco che avevano ed ora sono pronti anche a sacrificare le loro vite per libertà del Tibet. L'altro ieri c'è stato un violento temporale che ha causato non pochi problemi logistici ma adesso il tempo è tornato abbastanza sereno e fresco. Certo si dovrà cominciare a pensare a come affrontare le violente piogge monsoniche che fra poche settimane cominceranno a devastare queste regioni dell'India. Ma a questo si penserà in un secondo momento. Adesso l'importante è convincere la polizia a levare il blocco e lasciare passare i marciatori. Compatibilmente con le possibilità di comunicazione vi terrò informati di quanto accadrà.

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Sheranghat, Uttarakhand, 19 Maggio 2008

La Marcia è stata fermata dalle autorità indiane del distretto di Pithoragarh nello stato dell’Uttarakhand. Era da qualche giorno che la Marcia si era fermata accampandosi nell’area di Sheranghat  a circa 400 km a nord est della capitale New Delhi. Il magistrato del distretto D. Santhil Pandian ha comunicato di aver invitato i marciatori a tornare indietro e a non proseguire per ragioni di sicurezza. La polizia locale ha altresì intimato al gruppo di tibetani di spostarsi in altra zona e, intanto, circa 500 agenti si sono schierati nei pressi del campo. L’intenzione delle autorità non è di fermare la pacifica manifestazione dei tibetani ma non possono consentire la libera circolazione in zona di confine senza i necessari documenti. Si attendono sviluppi e decisioni in merito.

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venerdì 16 maggio 2008

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Sheranghat, Uttarakhand, 16 Maggio 2008

Due tibetani che vivono negli USA, Mr Gyatso e Mr Tenzin Kalden, hanno fatto una donazione di 1.300 dollari come contributo alla Marcia verso il Tibet e per sostenere i marciatori che si trovano a Sheranghat, a circa 200 chilometri dal confine con il Tibet. Tutti hanno dimostrato gratitudine e riconoscenza per questa forma di sostegno. I marciatori invitano chiunque voglia contribuire a effettuare la donazione attraverso  il link ufficiale dell’Organizzazione Tibetan Uprising (clicca sopra).

martedì 13 maggio 2008

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Kakri Gath, Uttarakhand, 13 Maggio 2008

Il 10 maggio si è registrato un increscioso incidente. Uno dei marciatori, il giovane Pema Tashi, è affogato nel Kosi River. Non era tibetano, ma era nato in Arunachal Pradesh ed era diventato monaco all’età di 6 anni nel monastero di Sera Me nel Sud dell’India. Ci teneva molto a partecipare a questa Marcia ed era sempre allegro e rispettoso. La sua perdita è stato uno shock per tutti i suoi compagni che gli erano affezionati e che non mancano di ricordarlo nelle loro preghiere quotidiane.

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Kainchi, Uttarakhand, 9 Maggio 2008

Due giorni di riposo sono serviti a tirare il fiato. Intanto si sono aggiunti altri 48 tibetani alla Marcia e adesso sono in 313. In questi due giorni tutti hanno ricevuto indicazioni sui comportamenti  e sull’azione non violenta e stamattina verso le 7,00 hanno ripreso il cammino e hanno raggiunto Kainchi da dove poi punteranno verso Almora. “Più ci si avvicina al confine  e più cresce la determinazione e il desiderio di arrivare in Tibet per unirci ai nostri fratelli che lottano e protestano contro la brutale occupazione cinese” sono le parole di Tsewang Rigzin, presidente del Tibetan Youth Congress che sintetizzano perfettamente l’umore del gruppo. Molto gradite sono state le   manifestazioni di simpatia e incoraggiamente che sono arrivate dagli indiani degli Stati del Nord e dalla gente che vive in queste montagne del Kumaon. C’è stata anche una conferenza stampa in cui è stato illustrato il programma ed è stato anche deciso che da qui in avanti la marcia sarà guidata dal coordinatore della marcia Lobsang Yeshi e dal presidente della sezione indiana di Student for a Free Tibet, Tenzin Choeying

martedì 6 maggio 2008

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Nainital, Uttarakhand, 6 Maggio 2008 (ore locali 16,00)

Dopo 6 giorni di cammino nel caldo afoso del Nord dell’India, i marciatori sono arrivati a Nainital, il distretto del Lago dell’India ed è l’unica zona che era stata menzionata fin dall’inizio dagli organizzatori della Marcia. I 250 marciatori sono arrivati oggi pomeriggio e sono stati accolti dall’Associazione Commercianti in maglieria e dall’Associazione dei Tibetani Khampa che li hanno omaggiati con la classica khata. Anche la gente del posto li ha accolti tra gli applausi e lo sventolio di bandiere tibetane.  La sezione regionale del Tibetan Youth Congress (TYC) insieme ad altre due organizzazioni ha provveduto a pianificare al meglio il periodo di riposo nella città. Infatti è stato deciso che la marcia si fermerà qui per due giorni. Ci saranno eventi, una veglia a lume di candela e dimostrazioni pacifiche contro le continue repressioni, torture e uccisioni in Tibet. Gli organizzatori hanno poi previsto una conferenza stampa per il giorno 8 e in quell’occasione comunicheranno il loro piano più immediato. E’ certo però che raggiungeranno Almora, il distretto montagnoso nel Kumaon dell’Uttaranchal, situata a un’altezza di 1638 metri.


Jeolikote, Uttarakhand, 5 Maggio 2008

La marcia come al solito è partita verso le 6,00 ed è proseguita per 20 chilometri attraverso boschi con la strada che iniziava a salire. Il tempo è stato straordinariamente bello, fresco e piacevole con una bellissima luce. E i marciatori hanno cantato per tutto il tempo manifestando contentezza per la bella frescura. Il Magistrato aggiunto al Distretto di Nainital ha  consentito l’accampamento presso il Dipartimento dei Lavori Pubblici di Jeolikote e Mr. Govinda Rawat, il sindaco del villaggio, ha gentilmente rifornito di acqua i marciatori. Dopo il caldo della pianura, la sera è stata particolarmente fresca. 

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Haldwani, Uttarakhand, 4 Maggio 2008

Il campo è stato lasciato alle 6,00 e il percorso è stato di 20 chilometri. Verso mezzogiorno è stata raggiunta Haldwani e il campo è stato allestito al Vatika Banquet Hall, ospiti di Mr. Rakumar, un commerciante di legname del luogo. A dare il benvenuto è stato Rajiv Vinayak, figlio del proprietario del Vatika. Al pomeriggio, l’Associazione dei Tibetani di Nainital ha offerto la cena al Phayul Choekorling Gompa, un monastero nel cuore della città,  e la cosa è stata molto apprezzata dallo staff che si occupa della sussistenza che ha potuto così riposarsi. Mr. Pema G. Sithar, presidente della Fondazione dei Rifugiati Tibetani di Nainital ha presentato Mr. Tashi Wangdue, presidente del Bhutia Mala Bazaar, e Mr. Janphel, presidente del Bhutia Janjati di Nainital. Gli ospiti sono intervenuti parlando delle origini della loro antica comunità tibetana che risale a prima dell’invasione cinese del Tibet del ’59 e hanno espresso tutto il loro apprezzamento per il senso di responsabilità dei Tibetani nell’adoperarsi per la libertà del Tibet.


Lal Kuan, Uttarakhand, 3 Maggio 2008 

I marciatori sono partiti da Rudrapur alle 5,00 e hanno percorso abbastanza velocemente 27 chilometri. La giornata è stata calda ma i marciatori non hanno avvertito particolare stanchezza. Si sono accampati nel cortile dell’Inter Government College a Lal Kuan dove sono stati accolti da funzionari locali con ghirlande di fiori. Al pomeriggio dopo la riunione quotidiana è stata mostrata una raccolta video di notiziari su ciò che è successo dentro e fuori il Tibet e riguardo la stessa Marcia dal 10 marzo ad oggi.

giovedì 1 maggio 2008

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Ektav Vihar, Uttar Pradesh, 29 aprile 2008

Messaggio di Karma

Devo tornare improrogabilmente in Europa per riprendere la mia vita normale. Lascio un frammento del mio cuore con questi marciatori e con il loro progetto. Spero che il mondo comprenda cosa è avvenuto, sta accadendo e accadrà qui in India. La "Marcia Verso il Tibet" è una finestra aperta sul Tibet e la causa tibetana. Deve continuare ad andare avanti e a interrogare la coscienza del mondo riguardo l'ingiustizia rappresentata dall'occupazione cinese del Tetto del Mondo e la determinazione di noi tibetani di non accettarla e di continuare a lottare per la nostra libertà e per l'indipendenza del nostro Paese. Più di duecento persone sono in cammino attraverso le strade di un India torrida, assolata, incandescente, folle di polvere e di calore. Marciano per tenere alta la bandiera della nostra speranza. Non lasciamoli soli. Non lasciateli soli.  Grazie ancora una volta a quanti mi hanno consentito di trascorrere due emozionanti mesi insieme a questi patrioti.