Karma C. e Tibetan Uprising
corrispondente al seguito della marcia verso il Tibet per:
Il Blog di Piero Verni (www.olistica.tv) - Associazione Italia-Tibet
www.giotibet.com - Il Sentiero del Tibet - Laogai Foundation
Nainital, Uttarakhand, 30 Maggio 2008
Ieri, più o meno verso le 15.30, i cinque presidenti delle ong e il coordinatore della Marcia, arrestati dalla polizia indiana qualche giorno fa, sono stati trasferiti dalla stazione di polizia di Haldwani nella prigione di Roshanabad ad Hardwar. Ricordiamo che l’accusa si basa sull’articolo 151 del codice penale indiano che vieta gli assembramenti di 5 e più persone nei casi in cui si possono creare turbamenti alla quiete pubblica e si estende ad altri capitoli che determinano anche l’accusa di mettere in pericolo la vita dei 300 marciatori. Le stesse forze di polizia hanno incontrato i capi del villaggio di Banspatan, dove la marcia è attualmente accampata, per istigarli contro i marciatori che rispondono con l’accusa verso la polizia di cercare una scusa per costringerli a smobilitare. In ogni caso il coro di risposta e di rivendicazione è unanime: “Noi non combattiamo il governo indiano ma il governo cinese. E la nostra è una protesta non-violenta. Noi vogliamo andare in Tibet. Si può forse negare il permesso a dei Tibetani di tornare nella loro stessa terra?”
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