martedì 10 giugno 2008

••• Diario della Marcia verso il Tibet ••• Terza Parte

di

Karma C. e Tibetan Uprising

corrispondente al seguito della marcia verso il Tibet per: 

Il Blog di Piero Verni (www.olistica.tv) - Associazione Italia-Tibet

www.giotibet.com - Il Sentiero del Tibet - Laogai Foundation




Banspatant, Uttarkhand,  10 giugno 2008 (ore locali 01,00)

Alle 14,50 di ieri pomeriggio, i cinquanta marciatori hanno lasciato Banspatan su di un camion e hanno raggiunto Berinag dove il 5 giugno erano stati arrestati gli altri 259 dimostranti poi espulsi dall'Uttarkand e trasferiti nella località di Paonta Sahib nello stato dell'Himachal Pradehs. A Berinag, la "Marcia Verso il Tibet" è ripresa. Prima della partenza Lobsang Yeshi e Chime Youngdung, rispettivamente coordinatore della Marcia e presidente del National Democratic Party of Tibet, hanno spiegato bene ai marciatori che l'ordine del governo centrale indiano era sempre quello di considerare illeggittima la "Marcia" e quindi è possibile che la polizia indiana possa di nuovo intervenire e procedere all' arresto dei marciatori in qualsiasi momento. Così all'inizio vi era molta tensione nell'aria. Ma dopo aver superato, senza problemi, la stazione di polizia di Berinag, l'atmosfera si è fatta più rilassata. Quando poi, dopo qualche centinaio di metri i marciatori hanno potuto vedere le cime himalayane ammantate di neve, il morale è tornato molto alto. Prima della partenza ci sono state piogge battenti e violente ma durante il cammino il tempo è stato clemente e la temperatura fresca e piacevole. Ieri sono stati percorsi 14 chilometri ma ce ne sono circa altri 180 prima del confine con il Tibet. Intenzione degli organizzatori è quella di percorrere il restante tratto in una decina di giorni ed entrare in Tibet in concomitanza con l'arrivo della Torcia olimpica a Lhasa. E' un progetto ambizioso, sia per il grande numero di chilometri da percorrere in poco tempo sia per la volontà del governo di Delhi di fermare la "Marcia". Comunque qui tutti sono assolutamente determinati ad andare avanti e a non abbandonare la lotta. L'importante, ancora una volta, è la comunicazione. Come al solito prego tutti coloro che ricevono queste mie brevi corrispondenze di inoltrarle al maggior numero di persone possibile.

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