mercoledì 12 marzo 2008

•• Diario della Marcia del Ritorno in Tibet ••


corrispondenza diretta di Karma C.

al seguito della marcia verso il Tibet per: 

Il Blog di Piero Verni (www.olistica.tv) - Dossier Tibet -  Associazione Italia-Tibet

www.giotibet.com - Il Sentiero del Tibet


 

Dehra, 14 marzo 2008 (ora locale 20,45)

Qui è tutto smobilitato e le persone incaricate della logistica con le loro attrezzature sono dovute ripartire per Dharamsala. Circolano notizie piuttosto attendibili di manifestazioni spontanee di tibetani a Nuova Delhi. Majnukatilla, il quartiere tibetano situato alla periferia della capitale indiana, è circondato da ingenti forze di polizia incaricate di impedire l'afflusso di altri tibetani a Nuova Delhi ma sembra che numerosi abitanti di Majnukatilla siano riusciti lo stesso superare di nascosto il blocco e si siano ricongiunti con i manifestanti nel centro di Nuova Delhi. C'è un'enorme tensione, rabbia e voglia di lottare in tutta la comunità tibetana. Attendiamo domani per sapere se, come e dove la "Marcia" riprenderà. Se ci saranno altre notizie importanti vi terrò aggiornati anche questa notte.



 

Dehra, 14 marzo 2008 (ora locale 19,00)

Ecco il testo della dichiarazione appena rilasciata dagli organizzatori della "Marcia Verso il Tibet". Diffondetelo immediatamente! SCARICATELO QUI 




Dehra, 14 marzo 2008 (ora locale 18,30)

Jampa, il tibetano incaricato della copertura logistica della "Marcia", mi ha detto che il Sotto Ispettore della polizia di Dehra ha dichiarato che l'ordine di sgombero era stato emesso nell'interesse dei tibetani dal momento che vi sono animali selvaggi nelle vicinanze. Ovviamente una scusa patetica tanto che Jampa ha fatto presente che c'è una famiglia di indiani accampata nella medesima zona senza che nessun poliziotto si sia preoccupato della loro sicurezza. Solo dopo le preghiere dei tibetani l'ordine di sgombero immediato è stato prolungato ad un'ora dai 30 minuti iniziali. Adesso ci sono cinque poliziotti che controllano che tutti i tibetani responsabili della copertura logistica tornino a Dharamsala da cui hanno l'ordine tassativo di non muoversi. 




Dehra, 14 marzo 2008 (ora locale 18,00)

Il sig. VK Jaswal, accompagnato da quattro poliziotti in borghese, è venuto adesso al luogo dove ci sono i tibetani che rappresentano le strutture logistiche di aiuto alla marcia (tende, sacchi a pelo, cucine da campo, etc.) e ha intimato di impacchettare il tutto ed andarsene entro un'ora pena l'arresto immediato di tutte le persone presenti. Gli organizzatori stanno preparando una risposta ufficiale, nel frattempo fate circolare sulla Rete e ovunque possiate la notizia. Io vi terrò informati, nei limiti del possibile, in tempo reale. Aiutate tutti la "Marcia Verso il Tibet" a non morire! 




Dehra, 14 marzo 2008 (ora locale 16,25)

Ancora nessuna novità per la ripresa della "Marcia". Comunque la situazione è piuttosto tesa tra i tibetani (organizzatori e i responsabili dell'apparato logistico) perché continuano ad arrivare voci che parlano di manifestazioni a Lhasa con scontri, roghi di macchine della polizia, sparatorie. Sembra che ci siano diversi feriti dal fuoco cinese e che sia stata uccisa una ragazza. Purtroppo è difficile da qui verificare l'attendibilità di queste notizie anche perché probabilmente abbiamo i telefonini controllati dalla polizia e le comunicazioni a volte sono molto disturbate. Difficile dire se per il pessimo stato delle linee telefoniche o per un deliberato intervento della polizia indiana. Difficile anche prevedere se entro questa sera sarà comunicato il luogo dove la "Marcia"  riprenderà e cosa risponderanno le cinque organizzazioni (che comunque non hanno ancora ricevuto alcuna informazione ufficiale in merito) alla richiesta del Primo ministro del Governo tibetano in esilio, di porre fine alla "Marcia". 






Dehra, 14 marzo 2008 (ora locale 12,30)

La situazione è calma e restiamo in attesa che gli organizzatori annuncino se e dove la "Marcia Verso il Tibet" riprenderà. Circolano i nomi di alcuni luoghi ma non vi è stato alcun annuncio ufficiale. Appena lo saprò lo comunicherò immediatamente. E' stato comunque reso noto un comunicato del Primo Ministro del Governo tibetano in esilio, Ven. Samdhong Rinpoche, che dopo aver sottolineato come il Dalai Lama si sia espresso più volte e con chiarezza riguardo al diritto della Cina di ospitare i Giochi olimpici 2008, ricorda che l'iniziativa della "Marcia Verso il Tibet" non riguardi il Kashag (l'Amministrazione tibetana in esilio) ma cinque organizzazioni tibetane non governative. Ed esprime anche la speranza che la "Marcia" possa terminare al più presto in accordo con il rispetto delle leggi indiane. Non è stata data ancora una risposta a questo comunicato da parte degli organizzatori della "Marcia Verso il Tibet". 



Dehra, 13 marzo 2008 (ora locale 23,00)
Secondo voci arrivate dal Tibet, a Lhasa la situazione sarebbe estremamente tesa con l'esercito e la polizia cinese che pattugliano le strade del quartiere tibetano della città. Parrebbe anche che i tre principali monasteri della capitale tibetana, Sera, Drepung e Ganden, siano praticamente sotto assedio e circondati da un ingente spiegamento di poliziotti armati pronti ad intervenire duramente per impedire con la forza ogni tentativo dei monaci di uscire in corteo per manifestare a Lhasa. Parrebbe anche che numerosi monaci abbiano iniziato uno sciopero della fame ad oltranza. E giungono notizie di altri monasteri in stato di agitazione, come quello di Lutsang nell'Amdo e di Myera nella provincia tibetana del Gansu. Sembrerebbero voci molto attendibili e confermate da più fonti. Secondo tutti i presenti qui, si tratta di un positivo effetto dei primi giorni della "Marcia" e si crede che continuando potrebbe suscitare in Tibet un'ondata di proteste senza precedenti, almeno negli ultimi anni.



Dehra, 13 marzo 2008
(ora locale 21,00)
La Corte di Giustizia di Dehra ha stabilito che i cento marciatori arrestati, dovranno rimanere per 14 giorni in stato di fermo di polizia presso lo stabilimento Yatri niwas della cittadina di Jawalaji. Tutti i fermati non tibetani sono stati rilasciati. E' giunta la conferma ufficiale che del gruppo degli arrestati fanno parte anche  Mr. Choeying coordinatore nazionale della sezione indiana di "Students for a Free Tibet" e Mr. Lobsang Yeshi, uno dei tre coordinatori della "Marcia Verso il Tibet". Gli arrestati hanno rinunciato a portare avanti lo sciopero della fame, sembrerebbe su richiesta del Governo tibetano in esilio. Comunque tutti i rappresentanti e i militanti delle cinque organizzazioni che hanno indetto la "Marcia" continuano a riaffermare la loro volontà di andare avanti con la lotta fino a quando il Tibet non tornerà libero e indipendente. Probabilmente già dalle prossime ore ci saranno nuove iniziative. E' terminata la detenzione individuale del poeta militante Tenzin Tsundue che si è potuto ricongiungere con il gruppo degli arrestati. Non si hanno notizie precise sulla possibilità di movimento dei tibetani nella zona di Dharamsala che sembrano però costretti a pesanti restrizioni nei loro spostamenti.  



Dehra, 13 marzo 2008 (17,00 ora locale)
Tutte le connessioni Internet delle cinque organizzazioni che hanno dato vita alla "Marcia Verso il Tibet" sono state disattivate e bloccate dalle autorità indiane. Per cui è per loro praticamente impossibile comunicare via rete. E' quindi fondamentale l'uso di Internet da parte di tutti coloro che sostengono la "Marcia" e che devono farsi carico della comunicazione. Tutti gli arrestati sono ancora in stato di detenzione nella stazione di polizia di Jawalaji e Tenzin Tsundue continua ad essere detenuto in una località sconosciuta che sembrerebbe però esere situata in questa stessa area.  



Dehra, 13 marzo 2008 (ore 12,00)
La polizia indiana ha chiuso a Dharamsala la sede nazionale della Tibetan Youth Congress e ha impedito a tutti i tibetani di lasciare la zona di Dharamsala per impedire la ripresa della "Marcia Verso il Tibet", però sembrerebbe che gli organizzatori abbiano già pronto un altro gruppo di marciatori che attende in una località che, ovviamente, non ci è dato rivelare. I sostenitori non tibetani della "Marcia" sono ancora riuniti davanti alla stazione di polizia di Jawalaji e confermano la decisione di andare avanti con uno sciopero della fame fino a quando non saranno rilasciati i detenuti e la "Marcia Vero il Tibet" potrà riprendere. Si moltiplicano gli appelli a non lasciare sole le cinque organizzazioni promotrici della "Marcia" e soprattutto ad amplificare le informazioni su quanto sta accadendo.



Dehra, 13 marzo 2008 (ore 10,37)
Tenzin Tsundue, il noto poeta e attivista tibetano che aveva da tempo dichiarato la sua volontà di tornare in Tibet ed era tra i partecipanti alla "Marcia" è stato arrestato per primo e viene detenuto in un luogo sconosciuto mentre gli altri marciatori tibetani sono agli arresti in tre celle della stazione di polizia della cittadina di Jawalaji dopo essere stati portati via su cinque cellulari. I partecipanti alla "Marcia" non tibetani si trovano adesso all'esterno della stazione di polizia e hanno dichiarato uno sciopero della fame indefinito, chiedendo a tutti i tibetani -dentro e fuori il Tibet- così come agli amici del Tibet ovunque nel mondo di mobilitarsi immediatamente affinché gli arrestati siano subito rilasciati e la "Marcia Verso il Tibet" possa riprendere. Tutti qui sottolineano la grande importanza della mobilitazione e, soprattutto, della circolazione più estesa possibile delle immagini e delle notizie di quanto sta succedendo. La determinazione di tibetani e sostenitori è fortissima e gli avvenimenti di questi giorni stanno suscitando un'emozione e una volontà di lottare per la liberazione del Tibet che da tempo non si vedeva all'interno della comunità dei rifugiati. Giungono messaggi di solidarietà da tutto l'universo dei profughi, sia in India sia all'estero, e grazie ai telefoni portatili, alle trasmissioni radio e al passaparola, le notizie della "Marcia" riescono ad arrivare in Tibet dove sono accolte con entusiasmo come provano le manifestazioni di questi giorni. Adesso è importantissimo che continui, e se possibile cresca ancora di più, la capacità di far circolare il maggior numero di informazioni possibili sugli avvenimenti di questi giorni. Così come è fondamentale che nascano ovunque sia possibile, iniziative di appoggio e sostegno alla lotta dei marciatori e si chieda alle autorità indiane di consentire che una manifestazione pacifica, non violenta e che si ispira alla tradizione gandhiana possa continuare nella democratica India.  



Dhera, distretto di Kangra, 13 marzo 2008 (ore 08,30)
Tra gli arrestati ci sono Lobsang Yeshi, uno dei tre coordinatori nazionali della "Marcia Verso il Tibet" e Choeying, coordinatore nazionale della sezione indiana di Students for Free Tibet


Dhera, distretto di Kangra, 13 marzo 2008 (ore 07,30)
E' arrivata adesso la polizia in forze e ha arrestato tutti e cento i marciatori tibetani più una decina di sostenitori stranieri tra cui diverse donne. L'azione della polizia è stata molto decisa e ferma ma non ci sono state violenze contro i manifestanti. Al momento non abbiamo notizie su dove siano stati portati. I manifestanti si sono incatenati gli uni agli altri e non hanno opposto resistenza ma si sono limitati a gridere slogan inneggianti al Tibet e alla non violenza gandhiana. Mentre la marcia stava procedendo lungo la via che porta alla cittadina di Kangra, oltre un centinaio di poliziotti scesi da quattro pulmann hanno bloccato la strada e proceduto agli arresti. Ripeto, tutti e cento i marciatori tibetani sono stati portati via insieme ad oltre dieci sostenitori stranieri. Le cinque organizzazioni non governative hanno comunque fatto sapere che in località che non possiamo rivelare ci sono già altri volontari pronti a riprendere la "Marcia Verso il Tibet" che quindi non dovrebbe fermarsi ma riprendere. Mentre i marciatori venivano arrestati e portati via gridavano ai giornalisti presenti di scrivere la verità sulla situazione in Tibet e sulle condizioni di vita dei tibetani e continuare a informare il mondo di quanto sta succedendo.


Sulla strada per Kangra, 12 marzo 2008 ( 20,15 ora locale)
Mano a mano che ci avviciniamo al confine con il distretto di Kangra aumenta la tensione tra i marciatori. L'ordine di arresto dovrebbe essere operativo a partire dal distretto di Janisa che si trova a circa 20 chilometri da dove siamo attualmente. In previsione dell'intervento della polizia si sono uniti da poche ore ai marciatori numerosi giornalisti. Secondo alcune voci che stanno circolando, la situazione potrebbe precipitare nelle prossime ore o domani alla ripresa della terza giornata della "Marcia". Non sempre mi è possibile inviare SMS perché sovente attraversiamo aree non coperte dal segnale telefonico. Comunque adesso la situazione è piuttosto tesa in previsione di un possibile intervento poliziesco. Appena ci saranno novità invierò immediatamente una nuova corrispondenza.



Sulla via per Kangra, 12 marzo 2008 (17,00 ora locale)
Stiamo attraversando zone quasi sempre prive di campo per il telefono portatile quindi è molto difficile inviare Sms. Comunque nessuna novità, la "Marcia" procede tranquilla verso la cittadina di Kangra.



Village, Kangra District, 12 marzo 2008 (ore 09,00)

Questa mattina, verso le 08,30 i marciatori hanno cantato l'inno nazionale tibetano e poi si sono preparati a muoversi. Prima che potessero partire sono arrivati sei poliziotti in borghese che volevano controllare i documenti dei tibetani. Gli organizzatori hanno rifiutato questo controllo e i poliziotti hanno lasciato perdere quindi la "Marcia Verso il Tibet" ha iniziato il suo terzo giorno e il cammino verso Kangra dove dovremmo arrivare in giornata e dove sembra che la polizia dovrebbe intervenire per impedire la continuazione verso Delhi. Comunque per adesso tutto procede bene e in maniera assolutamente pacifica. Le notizie delle manifestazioni di Lhasa hanno reso, se possibile, ancora più determinati i marciatori.




Takipur Village, Kangra District, 11 marzo 2008 (ore 19,46)

Siamo arrivati nel villaggio di Takipur nella Valle di Kangra per passarvi la seconda notte della "Marcia"; siamo arrivati che era già buio e subito è arrivato l'ufficiale di polizia Baldev Singh, accompagnato da altri cinque poliziotti in borghese, che ha chiesto ai tibetani di esibire uno speciale permesso di uscita che ogni tibetano deve portare con sé quando lascia la sua residenza. Hanno spiegato che questo controllo era per la protezione degli stessi tibetani. Io ho chiesto da cosa avrebbero dovuto essere protetti e l'ufficiale di polizia mi ha risposto, "Dai seguaci della divinità Shugden" e perché in un luogo buio ed isolato come quello in cui ci siamo accampati può accadere di tutto. Per questo, ha spiegato ancora, è necessaria la presenza dei poliziotti. Comunque adesso la situazione è calma e ci prepariamo a trascorrere la seconda notte della "Marcia Verso il Tibet". Se ci saranno novità invierò altri SMS altrimenti scriverò domani mattina (ora indiana, ovviamente).




Sulla via per Kangra, 11 marzo 2008 (ore 17,00)

La "Marcia" sta procedendo tranquilla verso Kangra. Oltre ai 100 marciatori tibetani, oggi ce ne sono circa altrettanti stranieri quindi in questo momento il totale dei manifestanti dovrebbe aggirarsi sui 200. Moltissime donne tra i marciatori non tibetani, una di esse ha portato con sé il figlio di 4 anni. La "Marcia" sta avendo una eccezionale copertura mediatica in India e in genere gli indiani che incontriamo lungo la strada esprimono solidarietà nei nostri confronti. Per adesso quindi tutto bene e ci stiamo avvicinando alla sosta di questa sera. Poco fa il presidente della Tibetan Youth Congress ha dato la notizia ai marciatori che anche oggi sembra ci siano state a Lhasa altre manifestazioni, questa volta ad opera dei monaci del monastero di Sera. Ovviamente queste notizie accrescono la determinazione dei marciatori e dei loro sostenitori ad andare avanti con l'iniziativa non violenta per la liberazione del Tibet.




Dharamsala, 11 marzo 2008 (ore 12,30)

La "Marcia Verso il Tibet" è partita regolarmente un paio di ore fa. La decisione di andare avanti è stata unanime. L'ordine di arresto sembrerebbe diventare operativo solo dopo la cittadina di Kangra che dovremmo raggiungere dopodomani. Per il momento la polizia non sembra avere intenzione di intervenire ma comunque non si può mai dire, sembra esserci una certa confusione. Probabilmente anche a Delhi non sanno bene cosa fare. Le notizie degli incidenti di Katmandu e delle manifestazioni di Lhasa hanno reso i marciatori ancora più determinati e consapevoli dell'importanza della loro azione. Sicuramente l'intera comunità tibetana è unita e solidale con le modalità e gli obiettivi di questa "Marcia Verso il Tibet".




Dharamsala, 11 marzo 2008 (ore 08,45)

E' stato deciso che la "Marcia" continuerà. I marciatori si stanno preparando a muoversi. Partiranno dalla Sarah School tra pochi minuti in direzione di Kangra il capoluogo distrettuale che dista qualche chilometro da qui e dove, è praticamente certo, la polizia cercherà di fermarli e interrompere la "Marcia".




Dharamsala, 10 marzo 2008 (ore 22,40)

E' stato deciso che la "Marcia" domani continuerà in direzione di Kangra.  In questo momento gli organizzatori sono riuniti perché hanno saputo che c'è un ordine di bloccarli qualsiasi strada prendano. Ma la volontà è di andare avanti e si sta decidendo quale piano seguire. C'è molta determinazione tra i marciatori e in genere tra tutti i tibetani che appoggiano con entusiasmo la "Marcia" e gli scopi che si prefigge.




Dharamsala, 10 marzo 2008 (ore 21,00)

La trattativa con la polizia continua e in molti vogliono sfidare l'arresto e riprendere a marciare domani mattina. L'accordo tra Governo indiano e Dalai Lama a cui fa riferimento l'ordine di arresto è quello molto vecchio che risale ai primi anni della concessione dell'asilo politico ai tibetani da parte delle autorità di Nuova Delhi.




Dharmansala, 10 marzo 2008 (ore 20,00)

In questo momento gli organizzatori della "Marcia Verso il Tibet" stanno discutendo con i capi della polizia. Sembrerebbe che debbano firmare una lettera in cui si impegnano a mettere fine alla "Marcia" sulla base di un accordo che sarebbe intervenuto tra il Sovraintendente di Polizia di Dharamsala e lo stesso Dalai Lama. C'è molta confusione e si è anche sparsa la notizia che ci siano stati incidenti a Lhasa. Molti non vogliono fermare la protesta e non intendono firmare la lettera. La situazione sta diventando piuttosto tesa e non si sa bene cosa potrà succedere domani. Sembrerebbe confermato l'ordine di arresto per i marciatori emanato dal Governo centrale di Delhi.




Dharamsala, 10 marzo 2008 (ore 19,29)

Urgentissimo! 

Purtroppo  le preoccupazioni di quanti temevano che la polizia non facesse partire la "Marcia Verso il Tibet" non erano così infondate come sembrava fino a pochi minuti fa.

Intorno alle 19,00 (ora locale) la polizia indiana, sembra su ordine del governo centrale, è entrata nella Sarah School dove si sono fermati i marciatori per fare la loro prima sosta e sta chiedendo a tutti i documenti per identificarli. I poliziotti locali dicono che c'è ordine di arresto per tutti coloro che hanno intenzione di proseguire la "Marcia" emanato dal governo di Nuova Delhi. Io sono alla Sarah School insieme ai marciatori e vi terrò informati tramite SMS perché non dispongo qui di una postazione informatica. 




Dharamsala, 10 marzo 200 (ore 18,00 locali)

Questa mattina alle 10 e 45, di fronte al tempio Tsuklagkhang è iniziata la "Marcia Verso il Tibet". In precedenza c'era stato il tradizionale messaggio di Sua Santità il Dalai Lama e di altri esponenti politici tibetani. I marciatori sono partiti alla testa di numerose migliaia di tibetani, sventolando decine e decine di bandiere del Tibet indipendente e scandendo slogan inneggianti alla liberazione e all'indipendenza del Tibet. Molti tibetani residenti a Dharamsala si sono assiepati lungo la strada augurando ai marciatori buona fortuna e pregandoli di prendersi cura della loro salute. La polizia indiana non è minimamente intervenuta e le preoccupazioni che alcuni osservatori avevano espresso riguardo alla possibilità che la "Marcia" non potesse partire da Dharamsala si sono rivelate del tutto prive di fondamento. I marciatori hanno raggiunto verso le tre del pomeriggio la Sarah School dove si sono fermati per mangiare. Qui rimarranno per la notte e domani mattina ripartiranno. Il clima emotivo della protesta è molto intenso ma tutti i marciatori ribadiscono di continuo che la loro iniziativa, per quanto determinata, è assolutamente non violenta. I marciatori sembrano essere molto disciplinati e ben organizzati. Pare quindi che le cinque organizzazioni non governative che hanno indetto la manifestazione abbiano proprio fatto un buon lavoro.




Dharamsala, 9 marzo 2008

Alle 15 si è tenuta, presso i locali della Club House di McLeod Gang-Upper Dharamsala, una affollata conferenza stampa in cui sono stati illustrati le ragioni e le modalità della Marcia Verso il Tibet. Erano presenti numerosi giornalisti indiani, in rappresentanza di testate sia nazionali sia locali. Presenti anche diversi giornalisti esteri tra cui quelli della CNN.

E' stato confermato che la Marcia inizierà il 10 mattina dal Tempio Tsuklagkhang di Mcleod Ganj non appena sarà terminata l'annuale cerimonia che ricorda l'insurrezione di Lhasa del 1959. Si tratterà di una Marcia assolutamente non violenta nel più puro spirito gandhiano e si prevede la partecipazione di migliaia di tibetani e amici internazionali della causa del Tibet. La durata approssimativa della Marcia dovrebbe essere di circa sei mesi in modo di arrivare a varcare il confine con il Tibet (in punti ovviamente non ancora resi noti) in concomitanza con l'apertura dei Giochi Olimpici di Pechino. 




Dharamsala, 8 marzo 2008

Grande attesa per la Marcia Verso il Tibet che inizierà il 10 marzo. Oggi i marciatori sono stati visitati da un medico che li ha informati su gli eventuali rischi per la loro salute che potrebbe comportare la partecipazione alla Marcia. Quindi gli avvocati indiani, dott. Anand Sharma, che esercita presso l'Alta Corte di Giustizia di Shimla e il dottor Jitendar Rana, che esercita presso la corte di Dharamsala, hanno partecipato ad una sessione di domande e risposte riguardo agli aspetti legali che potrà comportare la partecipazione alla marcia. Entrambi gli avvocati fanno parte di un network di legali specializzati nella difesa dei diritti umani ed un membro di questa organizzazione prenderà parte alla Marcia per aiutare partecipanti e organizzatori nel caso si presentassero problemi legali con la polizia e le autorità indiane.


Karma C. corrispondente al seguito della marcia verso il Tibet per: 

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